martedì 12 luglio 2016

“Jane Eyre” di Charlotte Bronte



Io non sono un uccello e non c’è rete che possa intrappolarmi; sono un essere umano dotato di libertà e di una volontà indipendente, di cui ora mi valgo per lasciarvi.

Mi sono a lungo interrogata su quale avrebbe dovuto essere la prima recensione postata su Biblioteca al femminile, ma credo che la risposta fosse scontata fin dall’inizio. Jane Eyre è letteralmente uno dei libri più belli che abbia mai letto e con una delle protagoniste più spettacolari che ricordi. So che molti avranno già letto e riletto questo libro – o almeno avranno visto e rivisto uno dei suoi innumerevoli adattamenti televisivi e cinematografici – ma penso che non si finisca, e non si debba mai finire di parlare di Jane Eyre (e se invece davvero non l’avete ancora letto, allora non dovete assolutamente farvelo mancare ancora a lungo!).

Jane Eyre è una giovane istitutrice che decide di allontanarsi dall’istituto in cui è cresciuta e lavora per prendere servizio a Thornfield Hall, dimora di proprietà della famiglia Rochester. È qui che la sua vita cambierà facendo la conoscenza del padrone di casa, il brusco e affascinante Edward Rochester, e portando alla nascita di una tenera storia d’amore fra i due. Ma il passato di lui è pronto a tornare a bussare alla sua porta, o meglio, a scendere da quella soffitta in cui è stato a lungo imprigionato...


Jane Eyre racconta una storia d’amore ma non parla solo di una storia d’amore. È un romanzo sulla crescita personale, sulla maturazione individuale e sentimentale della sua protagonista, sulla ricerca e la conquista dell’indipendenza. 
Jane si evolve da bambina impulsiva in una giovane donna consapevole dei propri limiti e delle proprie forze, in una giovane donna che fa della sua istruzione e del suo orgoglio, del suo rispetto per se stessa, la sua arma più importante in un mondo, quello dell’Inghilterra vittoriana, in cui la differenza fra ricchi e poveri è ancora fortemente incoraggiata e in cui le donne non sono ancora che mere creature di serie B costrette ad affidare il proprio destino alle cure e alla protezione di un uomo. Accumulando esperienze, Jane impara così a contenere la propria impulsività senza reprimere la sua volontà e i suoi sentimenti; impara ad amare e a farsi amare, non come donna, ma come singolo individuo, indipendentemente dal suo sesso e dalla sua posizione sociale, ma solo sulla base della persona che è, delle sue conquiste, del suo valore di essere umano indipendente e dotato della capacità di discernere. 

“Perché dovrei restare, per diventare nulla per voi? Pensate che sia un automa? Una macchina senza sentimenti? Che possa sopportare di vedermi strappare di bocca il mio tozzo di pane e rovesciare dal bicchiere il sorso d’acqua che mi dà la vita? Pensate che, perché sono povera, sconosciuta, insignificante e piccola, non abbia un’anima e un cuore? Pensate male! Ho un’anima grande proprio come la vostra e un cuore altrettanto ricco! E se Dio mi avesse dotato di bell’aspetto e abbondanti ricchezze, allora vi avrei reso la separazione altrettanto difficile quanto lo è per me.”

Non solo ci troviamo davanti a una storia meravigliosa e scritta egregiamente, in Jane Eyre c’è proprio tutto: la storia e la crescita interiore di una giovane donna, una storia d’amore, passione, ma anche dramma, mistero, introspezione psicologica… Ma un ruolo di primo piano in questa splendida storia è riservato anche alla questione femminista, alla critica dell’immagine frivola della donna, schiava dell’apparenza e delle ricchezze, al riconoscimento dell’indipendenza femminile e della capacità della donna di farsi strada nel mondo.

“E tu, Janet, cosa farai mentre io sono occupato a contrattare tante tonnellate di carne e un tale assortimento di occhi neri?”
“Mi preparerò a partire come missionaria per predicare la libertà alle donne ridotte in schiavitù, comprese le ospiti del vostro harem. Mi introdurrò tra loro e le inciterò alla rivolta; e voi, pascià a tre code quale siete, signore, in un batter d’occhio vi ritroverete incatenato, nelle nostre mani; e non acconsentirò a sciogliervi dalle catene finché non avrete firmato uno statuto, il più liberale che despota abbia mai accordato.”

Ciò che contribuisce a conferire fascino a questa già di per sé splendida opera è però la sua eroina: Jane Eyre è, a mio parere, una delle migliori protagoniste che la letteratura abbia mai avuto da offrire. Intelligente, forte ed emancipata, corretta ma mai disposta a piegarsi, Jane è la prova che si può essere coraggiose senza per forza dover ricorrere alla violenza o rinunciare alla propria educazione, che è possibile far valere la propria posizione senza ricorrere all’arroganza e alla violenza. 


Nel suo saggio Perché leggere i classici?, Italo Calvino dice che un classico “è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. E Jane Eyre è un classico profondo, intenso, fondamentale per tutte le tematiche di cui si fa portavoce, e un libro che, anche alla millesima rilettura, avrà sempre qualcosa di nuovo da raccontare, da dire e da insegnare.

6 commenti:

  1. Ciao Mami, che bellissima recensione, ne condivido ogni virgola. Dal mio nick e dal mio avatar già avrai capito che sono un'appassionata delle sorelle Bronte e, soprattutto, di Jane Eyre. Come dici tu, è una storia d'amore ma non solo questo; soprattutto, ha sempre qualcosa da dire, e da insegnarci. Hai letto anche gli altri romanzi di Charlotte?

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    1. Ciao e grazie per il commento! Sono contenta che ti sia piaciuta la mia recensione, sono ancora piuttosto inesperta per cui non sono mai certa dell'esito di ciò che scrivo...
      Purtroppo non ho ancora letto altro di Charlotte (e ammetto di aver letto di recente anche Jane Eyre, che è però entrato immediatamente nella top 3 dei miei libri preferiti!) ma tutti i suoi libri sono in wishlist. Adoro il suo stile e sono curiosa di sapere cos'ha saputo creare oltre allo splendido Jane Eyre!

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  2. Magnifici alcuni passaggi della tua descrizione di questo che è stato e resterà il mio romanzo preferito.
    Jane è una femminista ante-litteram. Decisamente consistente la letteratura delle Bronte rispetto alla stessa Austen.

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    1. Io adoro anche Jane Austen che trovo un'autrice davvero brillante, ma lo stile di Charlotte è ineguagliabile. Jane Eyre è subito entrato nella top 3 dei miei libri preferiti :)

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  3. Ciao, sono nuova! Libro assolutamente meraviglioso e comunque attuale, nonostante sia stato scritto così tanto tempo fa! Mi piace il taglio che hai deciso di dare al blog e ti seguirò con moltissimo piacere! :)

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    1. Ciao e grazie per essere passata dal mio blog :) Passerò presto anche dal tuo!
      Jane Eyre è veramente un libro attuale e a mio parere è uno di quei titoli che andrebbero assolutamente letti almeno una volta nella vita. Personalmente ho solo un rimpianto: quello di non averlo letto prima!

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