sabato 20 maggio 2017

"Le rose di Versailles" (Lady Oscar) di Riyoko Ikeda

Buongiorno a tutte, lettrici! Il tempo scorre alla velocità della luce e scivola via senza nemmeno che me ne accorga, soprattutto quando, come da un po' di mesi a questa parte, ho tra le mani diversi lavori (e relative scadenze) da portare a termine. E così il tempo per la lettura e il blog tende a scarseggiare, costringendomi a rimandare continuamente cose che vorrei leggere e di cui vorrei parlare, che non fanno altro che accumularsi all'infinito. Ma in tutto questo c'è anche qualcosa di positivo: sto facendo (finalmente!) un lavoro che amo e in cui sto cercando di specializzarmi al meglio, è finalmente arrivata l'estate che ho tanto atteso e, non ultimo, grazie al lavoro sto riprendendo in mano vecchie passioni che avevo abbandonato da tempo. Proprio per questo, quando la settimana scorsa sono tornata per un po' a casa dei miei, ho deciso di riprendere in mano un vecchio manga che non leggevo da moltissimo, ma che per quasi tutta la vita mi ha appassionato e che, ancora una volta, è tornato a donarmi forti emozioni. Sto parlando, ovviamente, del bellissimo Le rose di Versailles di Riyoko Ikeda, meglio conosciuto in Italia come Lady Oscar.

Una delle tante versioni giapponesi del manga.

mercoledì 10 maggio 2017

E noi, cosa possiamo fare?

Buongiorno a tutte :) In questi giorni la lettura va un po' a rilento (più che altro perché sto leggendo Guerra e pace e, anche leggendone duecento pagine, vista la sua mole, sembra sempre troppo poco), senza contare l'influsso della primavera che non manca mai di metterci il suo zampino e farmi crollare addormentata ogni sera appena tocco il divano. Nonostante le "poche letture" di quest'ultimo periodo ne ho però molte di arretrate in attesa di essere recensite, ma non sarà oggi il loro momento.

Oggi vorrei infatti soffermarmi su una questione che mi aveva molto coinvolta mesi addietro e cui sono tornata a pensare proprio in questi giorni grazie a questo interessantissimo post trovato sul blog di un'amica. La domanda di base che mi pongo è: cosa possiamo fare noi non solo come donne, ma come singoli individui, per combattere le discriminazioni di genere?