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Mi chiamo Martina, ma per tutti sono Mami

Lettrice lenta e forse un po' distratta, viaggiatrice con il corpo e con la mente, sognatrice a occhi aperti, bambina un po' troppo cresciuta (ma tanto nessuno se ne accorge!), yamatologa cronica, traduttrice squattrinata, amante della storia e della letteratura (meglio ancora se fuse insieme), moglie segreta di Oda Nobunaga e pretendente del sommo Alberto Angela, ambasciatrice del rosa come filosofia di vita, principessa in incognito, laureata con una tesi sulla letteratura femminile giapponese del XI secolo, femminista e convinta sostenitrice della parità dei diritti fra sessi, razze, generi, religioni, dimensioni, colori, odori, sapori e compagnia bella.


Biblioteca al femminile nasce dal mio desiderio di trovare un piccolo spazio virtuale in cui dar voce a due degli argomenti che più mi appassionano e mi stanno a cuore: la storia delle donne e la letteratura; o meglio ancora, come la storia della donna e dei movimenti per l'emancipazione femminile abbiano trovato espressione nella letteratura.
Per capire cos'è Biblioteca al femminile, credo dovremmo chiederci prima di tutto cos'è una biblioteca. Ai miei occhi, una biblioteca è un mondo di conoscenze, idee e opportunità, un luogo che racchiude sì moltissimi libri, ma anche informazioni, persone e soprattutto storie, nonché un luogo di incontro, dialogo, scambio e confronto. Questa è per me una biblioteca, e questo è ciò che voglio fare, nel mio piccolo, con questo spazio. Biblioteca al femminile nasce principalmente come blog letterario, ma vuole anche essere un blog sulla donna, la sua storia e le sue lotte in senso lato. Non è un blog sulla letteratura femminile  - anche se, per ovvie ragioni dettate dal tema che fa da filo conduttore al blog, molte delle autrici trattate saranno probabilmente donne - ma sulla donna nella letteratura. Questo perché penso che se, in passato, aveva senso promuovere la "donna scrittrice", oggi che molte donne scrivono e sono autrici universalmente apprezzate, apporre alle loro opere l'etichetta di "letteratura femminile" servirebbe soltanto a creare inutili differenziazioni basate su un fattore assolutamente irrilevante (il sesso) in un mondo in cui la donna necessita invece di essere integrata e il suo operato valutato secondo criteri oggettivi e universali. Lo stesso non vale, a mio parere, per le tematiche che ho intenzione di affrontare, perché la donna (considerata minoranza pur rappresentando, di fatto, una metà del genere umano) è stata per secoli la protagonista silenziosa di una storia che gli uomini hanno fatto propria e perché ancora oggi, in tutto il mondo, le discriminazioni e i preconcetti nei suoi confronti non accennano a diminuire. Per questo penso che parlare della storia della donna, del suo ruolo come singolo membro della società, delle sue conquiste e delle piccole e grandi ingiustizie che è ancora costretta a subire, così come del suo modo di dar voce a questa condizione, sia, ad oggi, ancora di fondamentale importanza. Ecco perché Biblioteca al femminile, per contribuire a dar voce a queste donne e alle loro storie, per compiere un viaggio nell'intimo di una figura cui sono state a lungo tarpate le ali e che, spesso proprio per questo, ha così tanto da raccontare di sé, per rendere la donna sempre un po' più partecipe della grande storia.

Io e la mia biblioteca. Sono una lettrice in un mondo a sé: non conosco un sacco di titoli, non sono costantemente informata sulle novità, arrivo sempre con estremo ritardo nell'apprezzamento dei boom e delle "mode" letterarie, ho un pessimo rapporto con la maggior parte dei best-seller e leggo libri che alla maggior parte di voi non interesseranno; ma come si dice, è la diversità a rendere le cose interessanti, e che gusto ci sarebbe se leggessimo tutti gli stessi libri nello stesso momento? Istinto, amore e passione sono la via, sempre e comunque, e ho perso fin troppo tempo nella mia vita per prendere ora altre deviazioni. Non sono una sociologa, né una psicologa, sono solo una persona che crede fermamente nei valori del femminismo (intesi come la perfetta parità di diritti e doveri tra uomini e donne) e che sta cercando di specializzarsi negli studi di genere in letteratura; quello che scrivo in questo blog non è da prendere come oro colato, ma è solo il frutto dei miei pensieri e delle mie riflessioni, e a volte anche dei miei studi. Non scrivo delle grandi verità della vita, né mi ritengo particolarmente saggia, ma scrivo con il cuore e se, nonostante tutto, avrete voglia di seguirmi, nulla potrà rendermi più felice.

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