sabato 22 ottobre 2016

"La piccola principessa" di Frances Hodgson Burnett


Credo che scegliere da adulti di riprendere in mano un libro della propria infanzia rappresenti un po' un'arma a doppio taglio. Se da una parte ha infatti il vantaggio di riportarci indietro nel tempo e farci rivivere emozioni nostalgiche di un lontano passato; dall'altra, rischia di lasciarci con un'amara delusione dovuta a una inevitabile lettura più critica e consapevole che potrebbe rovinare la magia dei ricordi.
Onestamente non ricordo se mai ho letto La piccola principessa in passato, ma so per certo di aver visto innumerevoli volte il film del 1995 così come la serie animata. Entrambe le trasposizioni, ma soprattutto il film, rimangono un piacevolissimo ricordo della mia infanzia e mi tornano ancora in mente come fossero ieri le serate trascorse sul letto dei miei genitori a godermi questa dolcissima fiaba.


domenica 16 ottobre 2016

Liebster award 2016



In questi giorni riuscire a trovare il tempo per scrivere un post è veramente difficile e ho una lista infinita di libri da recensire che non accenna a diminuire. Ma oggi non sono qui per una recensione bensì per un'altra cosa che mi da moltissima soddisfazione :)
Un po' di tempo fa – con mio gaudio e immensa sorpresa – sono stata nominata per il Liebster award, un premio da assegnare a undici blog con meno di 200 iscritti. È passato un po' ormai da quando sono stata nominata, per via di tutta una serie di impegni non sono più riuscita ad aggiornare con frequenza il blog, ma avevo detto che non me ne sarei dimenticata e finalmente eccomi qui :)

Chi viene nominato per questo premio deve seguire una serie di step predeterminati, ecco allora di seguito i miei:


1. RINGRAZIARE CHI TI HA NOMINATA

Grazie infinite a Virginia di Virginia e il labirinto, una delle mie primissime lettrici nonché una delle più fedeli. Grazie davvero per avermi nominata!


2. SCRIVERE QUALCOSA RIGUARDO UN BLOG CHE SEGUI

Seguo diversi blog, anche se non moltissimi ancora. Un blog che seguo da prima ancora di diventare io stessa una blogger e che ho sempre amato è Biblioteca giapponese, uno spazio interamente dedicato  – come da titolo – alla letteratura giapponese con recensioni, novità, curiosità e simpatiche iniziative. Se vi interessa anche solo un po' la letteratura nipponica, Biblioteca giapponese è senza dubbio il posto che fa per voi grazie anche alla creazione, in collaborazione con altri blog, di un bookclub tutto al giapponese. Vi consiglio di passare a dargli un'occhiata perché merita veramente :)


3. RISPONDERE ALLE DOMANDE DEL BLOG CHE TI HA NOMINATA

• Perchè hai scelto proprio quel preciso nome per il tuo blog?
Ad essere sincera non ci ho pensato a lungo: volevo un nome che fosse immediato, semplice da ricordare e che desse chiaramente l'idea del contenuto del blog. Biblioteca al femminile – e NON "biblioteca femminile" – è stata fin da subito la scelta più ovvia.

• Hai un genere di letture di comfort o ti piace spaziare?
Sono una lettrice onnivora e mi piace leggere un po' di tutto, generalmente non leggo mai due libri dello stesso genere uno di seguito all'altro ma appena finisco un genere ho voglia di passare a qualcosa di diverso, così cambio continuamente la tipologia di letture. Il mio più grande amore rimangono però i classici, ultimamente affiancati dai romanzi storici.

• Nomina un adattamento cinematografico di un libro che ti ha soddisfatto.
Mmh... questa è dura! Credo che tutto sommato i film della saga di Hunger Games mi abbiano piuttosto soddisfatta, in particolare il primo visto che negli altri due ho trovato comunque delle cose da ridire XD

• Puoi entrare dentro a un libro. Quale e perchè?
Harry Potter, assolutamente! Andiamo, chi non ha mai desiderato ricevere la sua lettera via gufo, salire sull'espresso per Hogwarts, essere smistato in una delle case, percorrere i corridoi della celebre scuola di magia e prendere parte alle lezioni? Magari anche conoscere qualcuno dei tanti personaggi che abbiamo imparato ad amare leggendo la saga. Darei ogni cosa pur di poter conoscere Luna e Ron!

• Un autore di cui compri ogni libro che esce, senza neanche leggere la trama.
Classici a parte, ora come ora direi Philippa Gregory. Ho già sei libri suoi e tutti gli altri sono nella mia wishlist di Amazon, e molti non ho nemmeno la più pallida idea di cosa trattino.

• Cosa ne pensi del self-publishing?
Come sempre sono una persona molto incoerente, per cui predico bene e razzolo male. Sono assolutamente favorevole al self-publishing perché da la possibilità ad autori emergenti di fare quello che le case editrici non permettono loro di fare: far conoscere i propri lavori. Al contempo, è anche vero che questo apre le porte un po' a tutti, da autori decisamente promettenti ad altri che –diciamocelo – farebbero meglio a cambiare lavoro, e proprio per questo tendo a guardare sempre con sospetto alle opere self-publishing e l'unica che abbia mai letto è stata un libro scritto da una mia cara amica.

• Consiglia un autore del tuo genere preferito.
Ahia... credo che con questa domanda rischierei di cadere nel banale, e lo farò. Come ben sapete sono una appassionata dei grandi classici e un'autrice che, in questo genere, penso meriti di essere letta da tutti è decisamente la mia amata Jane Austen che non credo abbia bisogno di presentazioni ;) Per quanto riguarda i romanzi storici, anche se l'ho già citata poco più su, direi decisamente Philippa Gregory. Per quanto ami questo genere non ho ancora letto molto e non saprei dire se possa essere considerata la migliore – e forse non lo è – ma penso sia decisamente quella più facilmente avvicinabile poiché, pur rimanendo fedele ai fatti storici, riesce a rendere le sue storie molto più romanzate rispetto a quelle di altre autrici privandole di quell'impronta fortemente biografica che romanzi di questo genere rischiano di assumere.

• Se dovessi scegliere il protagonista di un libro come migliore amico (o amica, ovvio), su chi ricadrebbe la tua scelta?
Sarò ripetitiva ma decisamente Luna Lovegood di Harry Potter! La trovo semplicemente geniale e splendida.

• L'amore per la lettura te l'ha trasmesso qualcuno o ti è nato spontaneamente, in un terreno "inospitale" (ovvero senza nessun incoraggiamento esterno)?
Direi decisamente la seconda. I miei non sono mai stati grandissimi amanti della lettura, anche se da piccola hanno sempre cercato di incoraggiare la mia passione riempiendomi di libri. Sono nata in un piccolo paese che non mi è mai stato particolarmente congeniale e ho sempre desiderato andarmene, la letteratura è diventata il mio mezzo per evadere e conoscere luoghi e persone interessanti che stimolassero la mia curiosità.

• Se potessi eliminare un libro dalla faccia della Terra, quale sarebbe?
Cinquanta sfumature di... tutti i colori che seguono. Non ho mai letto per intero nessuno dei libri della serie perché non mi hanno mai ispirato, ma visto il grande successo ho deciso di cercare un po' di citazioni online e... oddio, se quelle che ho trovato erano – a detta delle fan – le parti migliori, non oso immaginare le altre. Che orrore!

• C'è un libro "speciale" per te? Se si, quale?
Ce n'è più di uno, ma se dovessi scegliere allora sarebbe senza dubbio lui: "La storia di Genji" di Murasaki Shikibu, il mio libro preferito in assoluto e quello che mi ha convinta a dare una svolta alla mia vita. Non sarei la stessa oggi se non fosse per il Principe Genji e le sue meravigliose donne, e probabilmente non starei nemmeno scrivendo questo blog.


4. SCRIVI 11 COSE DI TE

1) Sono meteoropatica da far schifo, il che vuol dire che nei giorni di sole posso essere la persona più attiva del mondo e spaccare tutto, ma quando fa freddo/è nuvoloso/c'è nebbia/tira vento/qualsiasi altra cosa divento una sorta di larva dolorante, nervosa e incapace di fare qualsiasi cosa XD

2) Amo Sailor Moon e le principesse Disney e, per la gioia del mio ragazzo, abbiamo la casa piena di goods a tema!

3) Adoro tè e tisane bollenti e da settembre a maggio non bevo altro, soprattutto adoro affondarmi nel divano con un bel libro in una mano e un tè caldo nell'altra.

4) Amo le riletture, soprattutto delle saghe. Una volta ho deciso di rileggere tutti gli Harry Potter di seguito e per i tre mesi successivi ho continuato a fare sogni a tema ogni notte, anche con risvolti inquietanti del tipo: Harry che si innamora della McGonagall XD

5) Da bambina volevo fare l'astronoma, poi ho scoperto che bisognava studiare matematica e surrogati e ho rinunciato. Allora sono passata a voler fare la scrittrice, ma ho presto capito di non avere un minimo di fantasia. Così mi sono trovata a studiare la letteratura e a fare l'aspirante traduttrice (sì, mi si prospetta una vita di povertà!).

6) Non mi piace prendere i libri in prestito, né da amici né dalle biblioteche. Fin da piccola ho sempre considerato libri e fumetti un oggetto personale e non ho mai letto nulla prima di poterlo comprare con le mie finanze (il che non sarà certo di aiuto al mio futuro di povertà).

7) Da piccola sognavo di essere come Jo March.

8) Amo leggere i libri in lingua originale. Per ora leggo in inglese e in giapponese, ma mi piacerebbe imparare a farlo anche in francese (il mio sogno è leggere I miserabili in lingua originale *_*).

9) Adoro le fiabe e sto cercando di recuperare libri di fiabe di ogni paese (purtroppo l'attuale carenza di finanze non mi è di aiuto).

10) Ogni anno, in periodo natalizio, è ormai tradizione per me riguardare tutti i film di Harry Potter.

11) Ho la tendenza ad amare personaggi che di solito la massa detesta e odiare personaggi che piacciono a tutti.


5. LE 11 DOMANDE DA ME FORMULATE ALLE QUALI I BLOG DA ME NOMINATI DOVRANNO RISPONDERE

1) Un personaggio femminile che vorresti incontrare? E uno maschile?
2) Un genere che proprio non fa per te?
3) Qual è il libro che ha fatto nascere in te la passione per la lettura?
4) Un personaggio in cui ti riconosci?
5) La tua fiaba preferita da bambino?
6) Un libro di cui vorresti completamente cambiare il finale?
7) Un personaggio che tutti odiano ma tu adori?
8) In quale momento della giornata preferisci leggere?
9) Un libro già esistente che vorresti aver scritto tu?
10) Un libro che ti ha cambiato la vita?
11) Da quale autore vorresti ricevere consigli di scrittura?


6. NOMINA 11 BLOG CON MENO DI 200 ISCRITTI

Non conosco ancora moltissimi blog – e conto sui vostri post per scoprirne di nuovi ;) – ma questi sono quelli che mi sento di nominare:
1) La nostra passione non muore ma cambia colore
2) A Game of TARDIS
3) Capitolo Zero
4) Divine ribelli
5) Looking for wonder
6) Sara tra i papaveri
7) Storie di pagine
8) What we talk about when we talk about books?
9) Un tè con Jane Austen
10) Bookish Brains
11) Paper Leaves

venerdì 7 ottobre 2016

"La signora Dalloway" di Virginia Woolf

Salve a tutti! Oddio, mi rendo conto che sono passati già venti giorni dall'ultima volta che ho aggiornato il blog e chiedo scusa per questa enorme mancanza. Le ultime due settimane mi hanno vista alle prese con un sacco di impegni tra viaggi, lavoro (che di solito non ho quindi dovrei vederla come una cosa positiva!) e scadenze varie; sono riuscita a fatica ad aprire un libro, figuriamoci a scrivere qualcosa.
Mi scuso veramente per questa lunga assenza e prometto di tornare più attiva che mai! Oggi, intanto, è finalmente giunto il momento di una recensione cui tengo molto.


Lasciatemi fare una premessa: io AMO Virginia Woolf. La sua prosa encomiabile, la complessa costruzione psicologica dei suoi personaggi, la profondità delle sue osservazioni... È una di quelle autrici che hanno il potere di entrarti dentro e smuovere qualcosa di importante, di riempire ogni piccolo vuoto con l'intensità delle sue storie e delle sue parole. È senza dubbio una delle mie autrici preferite, nonostante abbia letto ancora molto poco di suo, e sono determinata a recuperare tutto ciò che mi manca nel più breve tempo possibile. Ma ora passiamo alla recensione :)

Dio solo sa perché ci piace tanto, perché la vediamo così, ce la inventiamo, la fantastichiamo, la facciamo e disfacciamo ogni momento diversa; e così fanno anche le donne più disgraziate, gli uomini più miserabili, buttati su un marciapiede (inebetiti a forza di bere); e non ci sono atti del Parlamento che tengano, proprio per questa ragione, ne era sicura: perché anche loro amano la vita.
La storia de La signora Dalloway si svolge nell'arco di poco meno di ventiquattrore che vanno dalla tarda mattinata, in cui l'omonima protagonista si reca ad acquistare i fiori per la sua festa, alla notte che farà da sfondo alla festa sopracitata riunendo in un unico luogo alcune tra le più importanti figure della borghesia inglese. Clarissa Dalloway, con la sua fredda bellezza, l'insensibilità nei confronti della povertà e il suo essere schiava della vanità e di pensieri effimeri, incarna alla perfezione il simbolo della ricchezza materiale e del profondo vuoto interiore di cui questa classe borghese si fa portatrice. Ma Clarissa nasconde anche un complesso mondo interiore, frutto di una passata malattia che non viene mai realmente approfondita, e che la trascina senza sosta dal provare un intenso amore per la vita al temerla al punto di sentirsi completamente inerme davanti alla sua imponenza.

Attraversarono la strada, il signore e la signora Warren Smith, e dopo tutto, che c’era in loro che attirasse l’attenzione, tanto da fare sospettare a un passante che proprio quel giovane uomo portava dentro di sé il più grande messaggio del mondo, ed oltre a questo, era non solo l’uomo più felice del mondo, ma anche il più disperato?

Un solo personaggio sembra condividere il profondo disagio di Clarissa: si tratta di Septimus Warren Smith, un veterano della prima guerra mondiale che soffre di disturbi mentali. Septimus è di fatto l’unico personaggio della storia a non figurare tra le conoscenze di Clarissa e, di conseguenza, l’unico (insieme alla moglie) a non prendere parte alla sua festa; eppure le due figure sono molto più vicine di quanto possano immaginare ed è proprio nel comportamento di Septimus che sembrano prendere forma i pensieri di Clarissa.

Ebbe la curiosa impressione di essere invisibile; non vista; non conosciuta; e d’un tratto non ci furono più né matrimonio né figli, ma soltanto quella stupefacente, e piuttosto solenne processione insieme con tutti gli altri, su per Bond Street; e questo era essere la signora Dalloway, non più Clarissa, solo la signora Dalloway.

Ma il fascino di questo romanzo sta nei suoi veri protagonisti che, a mio parere, non sono i personaggi con le loro azioni bensì i loro pensieri, sentimenti e ricordi che si rincorrono per l’intera narrazione lasciando in secondo piano i fatti concreti. La ricerca dell’identità è uno dei temi portanti del romanzo che spinge i personaggi a interrogarsi sul loro passato e il loro futuro, sottolineando così il rischio dell’annullamento personale cui minaccia di portare l’affermarsi di una società frivola e materialista: dalle sue pagine traspare così una elevata paura per la perdita della propria identità, il timore di scomparire agli occhi del mondo e di diventare il banale surrogato di qualcun altro.

Volubile, inquieto, il secondo orologio suonava sulla scia del Big Ben, col suo grembo ingombro di sciocchezze.
Un altro tema fondamentale è il tempo che si impone all’interno della narrazione in due modi ben distinti. Da una parte, lo ritroviamo nella continua opposizione tra passato e presente, vita e morte, che forma una trama lungo la quale si snodano i vari personaggi, costantemente impegnati a ritornare con la mente al passato e farlo rivivere nel loro presente. Dall’altra, si manifesta con maestosità nei rintocchi delle campane del Big Ben che ne scandiscono l’incedere inesorabile e crudele, segno dell’avvicinarsi dell’ora della morte.

Anche l’amore distrugge. Tutto ciò che era bello, tutto ciò che era vero, finiva.

Quello che Virginia Woolf fa con questo romanzo è, a mio parere, qualcosa di straordinario che, se da un lato mette in luce il suo animo tormentato, dall’altro dimostra una profonda conoscenza dei meccanismi della mente umana. Nel fornire il complesso ritratto di una Londra che va via via perdendo il proprio senso di identità, Virginia si interroga sulle disastrose conseguenze di questo processo, e lo fa scandagliando l’animo umano fin nei suoi meandri più profondi e con un’intensità che non può certo lasciare indifferenti.
Per quanto possa sembrare un percorso anomalo, mi sono avvicinata a Virginia Woolf non attraverso le sue opere ma grazie al suo diario, in un periodo in cui mi interessava approfondire la letteratura diaristica. Il suo stile e l’intensità dei sentimenti che traspariva da quel testo mi hanno tuttavia immediatamente convinta di non trovarmi di fronte a un’autrice come tante ma a una donna che si faceva carico di molte più emozioni di quante il suo esile corpo ne potesse contenere, come testimonia del resto la sua tragica fine. Virginia Woolf è un torrente in piena, un pozzo che straripa di sentimenti, pensieri ed emozioni. La signora Dalloway riflette perfettamente questa sua personalità e i suoi tormenti interiori, portandoli alla luce nella magnifica forma di un romanzo breve ma intenso. Non conosco ancora le altre sue opere e non saprei come collocarlo al loro interno, ma ho amato questo libro, l’ho divorato e ha letteralmente assorbito la mia anima, per questo lo consiglio a tutti senza indugio, perché Virginia Woolf è un’autrice che semplicemente non può essere ignorata.